Cosa significa e a cosa serve il networking? 

Quando mi viene posta questa domanda, inizio sempre specificando che networking non è cercare clienti. O meglio non è solo cercare clienti. Fare networking vuol dire costruire relazioni con realtà o persone che vorremmo far entrare nella nostra rete professionale, in senso lato. Per fare networking serve una genuina curiosità a conoscere gli altri e le loro attività; serve la volontà di approfondire argomenti in comune e di pensare insieme a possibili punti di contatto e collaborazioni. La mia esperienza in Cina mi ha insegnato che costruire buone relazioni è fondamentale per qualsiasi attore nel mercato del lavoro: aziende, impiegati o anche chi è in cerca di un’opportunità lavorativa. Questa esperienza mi ha anche insegnato che creare relazioni è un’arte e va fatto nel modo giusto: con il giusto mix di intraprendenza e apertura mentale. Bisogna avere idee molto chiare su cosa si sta cercando, ma anche lasciare che le cose accadano e che le persone che si conoscono possano raccontare la loro storia ad un interlocutore che ascolta davvero.

Giusto per fare qualche esempio: se stai cercando lavoro non portare il CV ad un evento di networking. Se stai cercando clienti, non parlare solo dei prodotti o servizi che la tua azienda offre. Tutto ciò ridurrebbe molto le opportunità che quell’evento potrebbe offrirti.

Di cosa hanno soprattutto bisogno, oggi, le aziende e gli individui che vogliano relazionarsi tra di loro per creare un valore dalla relazione?

Le aziende hanno bisogno di persone che possano prendere il ruolo di networker aziendale, che siano curiose e aperte. Servono persone proattive che aiutino a fare squadra e che se entrano in contatto con una realtà interessante, propongano idee per collaborazioni o magari progetti da svolgere insieme.

Le persone hanno bisogno di curare e quindi migliorare le proprie soft skills, in particolare le capacità comunicative e relazionali. Ai giovani dico che nessuno ci fa fare un esame all’università su questi temi e non ne sentiamo parlare molto finchè non leggiamo le prime offerte di lavoro. Conviene quindi giocare di anticipo!

Cosa rappresenta per te il ruolo di community manager in un contesto come Talent Garden e cosa consigli ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro?

Un Community Manager in un contesto come Talent Garden è il networker per eccellenza, è la persona che fa networking per gli altri, cioè che mette in comunicazione la domanda e l’offerta dei coworkers e in questo modo crea valore per la community. Credo sia un ruolo fondamentale all’interno di uno spazio di coworking che aziende, startup e liberi professionisti scelgono anche per questo: per la rete professionale che offre. E’ anche quello che contraddistingue Talent Garden al cui centro c’è una community di innovatori digitali che fanno rete tra di loro.

Ai giovani consiglio di mantenere la positività anche quando le condizioni del contesto esterno non sono delle migliori. Consiglio sicuramente di studiare e non cercare scorciatoie per potenziare le proprie hard skills, ma soprattutto consiglio di farsi delle domande: quali cose mi riescono bene e quali talenti ho? Cos’è che mi appassiona? Una volta individuati questi punti fermi, consiglio di portarli avanti, svilupparli e di credere nelle proprie capacità e nel potere del network. Dobbiamo essere noi i primi a credere veramente in ciò che siamo e che sappiamo fare. Poi tutto sarà in discesa.

10 Marzo 2017

L’importanza del networking nel lavoro 3.0

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LAURA CORAZZI

Dopo un'esperienza di quattro anni in Cina come Sales Director nel settore education, sbarca a Milano al Talent Garden Milano Calabiana come Community Manager